Paolo Saverio Di Zinno, il genio che si cela dietro la sfilata dei Misteri

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MITI E LEGGENDE PERSONAGGI

Paolo Saverio Di Zinno, il genio che inventò i Misteri di Campobasso

una foto del Mistero Sacro Cuore

uno degli ingegni del Di Zinno

Quando si parla di Paolo Saverio Di Zinno non si può che restare stupiti dal talento di un artista che ha lasciato un ricordo indelebile nel tempo della sua maestria. Paolo Saverio Di Zinno nasce a Campobasso nel 1718. Nel 1737 si reca a Napoli presso la bottega del maestro Gennaro Franzese per imparare il mestiere di scultore, aiutato economicamente dai fratelli, con l’impegno di rimanervi per cinque anni.

Il mago della scultura lignea

Ritornato a Campobasso, trova mutato lo scenario della città e viene eletto al governo locale. Comincia la sua attività di scultore, anche se all’inizio le commissioni scarseggiano. Eletto al Governo della Confraternita di Santa Maria della Croce, nel 1759 finisce in carcere accusato di “procedure irregolari”; scagionato, viene liberato e continua a gestire, ma ancora per poco, la vita della Confraternita. Si afferma come scultore del legno; il suo prestigio cresce, le commissioni diventano innumerevoli e, unitamente a lasciti della sua famiglia e di quella, agiata, della moglie, ha guadagni che gli permettono un buon tenore di vita. L’apice della carriera e del prestigio avviene con l’affidamento la reinvenzione de I Misteri del Corpus Domini.

Logo dei 300 Anni Di Paolo Saverio Di Zinno
Il logo ufficiale dei festeggiamenti del Di Zinno

Muore a Campobasso nel 1781, lasciando una cospicua eredità sia patrimoniale che artistica. Il periodo fondamentale per l’evoluzione artistica di Di Zinno è quello napoletano. Qui apprese tecniche e tecnologie nonché approfondite conoscenze delle qualità tecniche ed espressive degli artisti suoi coetanei, fu egli stesso committente, nel periodo di governatorato della Congregazione di Santa Maria della Croce a Campobasso. Il segreto della lega metallica che è alla base delle strutture che reggono I Misteri di Campobasso rimarrà tale in eterno perché Paolo Saverio Di Zinno non ha portato con se la “ricetta” della sua più grande invenzione. Invenzione che in tempi moderni ha visto un tentativo di “copiatura” da parte dei fratelli e fabbri Tucci, ma che, purtroppo, non ha avuto il medesimo risultato di flessibilità e manovrabilità.

L’attività di artista a tutto tondo

Le sculture lignee di Di Zinno sono numerosissime, presenti in buona parte delle chiese del Molise, in Campania, in Puglia, in Abruzzo; di soggetto esclusivamente sacro, circa 30 di quelle catalogate sono firmate e datate (dal 1745 al 1781), altre 68 sono di attribuzione accolta. La specializzazione in scultura lignea (scultura processionale) è alla base della sua opera più rilevante, le “macchine viventi” dei Misteri del Corpus Domini: su robusti tavoloni si sviluppa una infrastruttura di ferro ed acciaio dal cui tronco si dipartono rami incrociati, di forma e lunghezza rapportate alla loro funzione, che è quella di sorreggere dei figuranti vivi.

Paolo Saverio Di Zinno - Misteri Campobasso
Una panoramica della sfilata dei Misteri

Ogni piattaforma è portata in spalla a marcia cadenzata, sorvegliata da un “capo-mistero”, da una serie di portatori. Le macchine, commissionate da tre confraternite della città (di S. Antonio Abate, di Santa Maria della Croce e della Trinità), erano mantenute dalle stesse confraternite con una rendita annuale per le spese di conservazione, vestizione e trasporto per il giorno della festa (il Corpus Domini). Delle 24 macchine ideate da Di Zinno, solo 18 uscirono in pubblico in quanto sei non ressero alle prove finali; altre 4 rimasero gravemente danneggiate nel terremoto del 1805.

Paolo Saverio Di Zinno, il genio che inventò i Misteri di Campobasso ultima modifica: 2019-04-16T09:00:46+02:00 da Stefano Venditti

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